mercoledì 10 giugno 2015

"Marco va alla guerra" - Prima che il tempo cancelli la memoria



Ci separano ormai 70 anni da quando è terminato l’ultimo conflitto mondiale. Piano piano stanno scomparendo di scena i veri attori, i protagonisti di un evento che ha sconvolto il mondo. Accanto ai libri, ai saggi di storia che ricostruiscono i fatti, è fondamentale non perdere le testimonianze di questi uomini che hanno combattuto e sofferto.
Ecco alcune parole del nonno protagonista del libro “Marco va alla guerra”:

“Sui libri di storia si parla di vittorie e di sconfitte, dei generali che le hanno combattute oppure dei politici che le hanno volute e dirette standosene a casa. Tuttavia la guerra è questa a cui stai assistendo, fatta dai Giuseppe, Sebastiano, Luca, Vincenzo, Giovanni, Salvatore e tutti gli altri uomini, morti o feriti, con i quali ho condiviso fatiche, paure e i pochi momenti di serenità, ma anche da tutti i sopravvissuti che non potranno mai dimenticare. Sui libri di storia, però, nessuno di loro finirà mai, se non all’interno di quegli aridi dati che enumerano caduti e prigionieri. Io non so come tu la immaginassi, ma la guerra non ha nulla di eroico o di avvincente: è solo un grande tritacarne che macina uomini, speranze, progetti e sputa dolore e distruzione”.

Il testo, reso romanzo narrato con linguaggio e stili moderni adatti a giovani lettori, offre l’opportunità di conosce una storia di “vita vera”, di un soldato che ha combattuto in Libia, tra tragiche avventure e impensate situazioni alle quali, imprevedibilmente, è sopravvissuto. Il romanzo si è infatti totalmente ispirato alle memorie di un ufficiale dell’esercito italiano.

È più che mai necessario ricordare alle nuove generazioni che la guerra è sempre una sconfitta, per vinti e vincitori, e che la solidarietà sta alla base di tutti i problemi, anche quelli attuali.

Nessun commento:

Posta un commento