Da Il furto delle marionette | Mangialibri
Sta per iniziare lo spettacolo di marionette, nell’aula magna della scuola. Ma Pietro e Richi sono seduti proprio in ultima fila. Come fare a non perdere neanche una scena dello spettacolo? Semplice, secondo Pietro: basta strisciare silenziosamente sotto le panche e sbucare presso i posti vuoti in prima fila. Pietro è avventuroso e spesso irresponsabile, e Richi sa che deve assecondarlo. L'incursione verso la prima fila si rivela un disastro: la panca si capovolge all’indietro, facendo cadere tutti i compagni. Risultato: punizioni, prediche e niente spettacolo di marionette. Per farsi perdonare, i due amici decidono di dedicarsi a una ricerca sulla fotosintesi clorofilliana, e per renderla originale si recano dal professor Omnibus, grande esperto di scienze. Qui, però, hanno una sorpresa: conoscono Carlo Punci, un uomo grande e grosso, con una folta barba nera, che si rivela essere il marionettista a cui proprio loro due hanno rovinato lo spettacolo a scuola. Punci invita Pietro e Richi nel suo laboratorio, un posto quasi magico, pieno di marionette, stoffe, scenari e attrezzi del mestiere. Conoscono anche il signor Senatore, il sarto di fiducia capace di creare sempre vestiti splendidi e originali. A un certo punto, salta fuori un serpente che fa correre tutti a gambe levate. Da dove è uscito fuori? Sembra quasi un presagio negativo. Il giorno seguente, ecco arrivare la brutta notizia: nella notte alcuni ladri sono entrati nel laboratorio di Punci e hanno rubato tutte le marionette, anche quelle più antiche e preziose. Pietro e Richi, tristi e nello stesso tempo incuriositi dal fatto, decidono di indagare sull’improvvisa scomparsa delle marionette… Il furto delle marionette non è il solito giallo per ragazzi. Siamo di fronte a un libro interattivo, che alla fine di ogni capitolo offre un interessante spazio di edutainment. Sapete qual è la differenza tra burattini e marionette? E come si riconosce un serpente corallo? Il professor Omnibus direbbe: “Rosso giallo nero, ti uccide per davvero. Rosso nero giallo, allora puoi toccarlo”. Grazie a semplici indicazioni, potrete costruire una ciabatta-burattino per far divertire i vostri amici, oppure scoprire il motivo per cui un aereo vola, e costruirne uno di carta, seguendo tutti i passaggi indicati nelle figure. Un romanzo originale, da leggere durante i giorni di vacanza, per passare il tempo a caccia del colpevole insieme a Pietro e Richi, e a costruire con l’aiuto di mamma e papà delle stalagmiti di acetato di sodio triidrato. Dino Ticli, noto autore di libri per ragazzi e testi di divulgazione scientifica, ha uno stile semplice e ironico, capace di avvicinare i bambini al mondo della natura e delle scienze. E di far ripassare la fotosintesi clorofilliana a chi bambino non è più.
Amo scrivere per ragazzi. A loro ho dedicato gran parte della mia produzione letteraria sia come romanzi sia come divulgazione scientifica.
giovedì 15 marzo 2012
mercoledì 14 marzo 2012
RADIO CAPODISTRIA: Martedì 13 marzo ore 13.00. Intervista a DINO TICLI (Ed. LAPIS)
Con l'amico scrittore DINO TICLI parleremo invece di uno splendido albo a pop up in grande formato illustrato dal segno ironico della brava GIULIA SAGRAMOLA, "ANCHE I DINOSAURI FACEVANO LA CACCA!" pubblicato dalle Edizioni LAPIS di Roma. Sottotitolo: "Indagine scientifica sui coproliti e altre schifezze preistoriche". Dino Ticli qui si è divertito a raccontare con rigore scientifico un aspetto particolare della preistoria, legato ai coproliti, ovvero ai fossili delle feci dei dinosauri che possono conservarsi per centinaia di milioni di anni e hanno permesso all'uomo di fornire preziose indicazioni sui dinosauri e sulle loro abitudini di vita. Il libro è un libro pop up con parti di pagine da sollevare e addirittura con buste da aprire e da leggere. L'obiettivo è quello di coinvolgere il lettore entusiasmandolo alla ricerca scientifica attraverso l'ironia e attraverso un suo ruolo attivo. Non solo perché, appunto, deve agire sui meccanismi di animazione, ma perché diventa egli stesso protagonista di una sorta di "cacca detective", iscrivendosi alla scuola per investigatori scientifici e sostenendo addirittura prove ed esami per raggiungere il primo livello e prepararsi a compiere una importante missione segreta.
Il libro - lo diciamo subito - non insegue una moda né è scritto con l'intenzione di conquistarsi la simpatia dei bambini attraverso il tema della cacca. Il tema è affrontato con rigore scvientifico e attraverso l'ironia e il coinvolgimento diretto dei lettori, Dino Ticli ha voluto entusiasmarli alla ricerca sulla vita dei dinosauri. L'autore utilizza tre registri linguistici. C'è il linguaggio dell'ironia, c'è - ed è importantissimo - l'utilizzo o l'applicazione del genere poliziesco: il lettore come abbiamo visto si improvvisa detective; c'è il registro del linguaggio scientifico; c'è il fumetto e c'è l'utilizzo del "tu" che implica il coinvolgimento diretto del lettore che diventa coprotagonista, un po' come accade nei game book.
Il testo di Ticli è poi perfettamente integrato nelle immagini ironiche della brava Giulia Sagramola.
Livio Sossi
[Docente di Storia e Letteratura per l'Infanzia Università di Udine e Università del Litorale di Capodistria (Slovenia)]
lunedì 12 marzo 2012
Le penne iridescenti del Microraptor
La ricostruzione del Microraptor |
Si torna a parlare di dinosauri e in particolare di un esemplare piccolo e alato ed anche molto colorato. Come dimostra la foto, si tratta di un animale grande quanto un piccione, dotato di piume nere con riflessi iridescenti blu (o forse con riflessi violacei), che probabilmente mostrava a tutti durante il corteggiamento così come fa la maggior parte dei volatili attuali.
La rivista scientifica più prestigiosa del mondo ha pubblicato l’ultimo ritratto a colori del Microraptor, il dinosauro alato vissuto 125 milioni di anni fa. Secondo lo studio pubblicato su Science, la ricostruzione esatta del Microraptor è questa: un dinosauro piccolo e incapace di volare, ma dotato di 4 ali nere e blu iridescenti.
Le quattro ali e la coda del dinosauro Microraptor |
Partendo dai resti fossili di un esemplare rinvenuto in Cina e conservato nel museo di Pechino, un gruppo di ricercatori cinesi e statunitensi ha ricostruito il piumaggio del Microraptor per la prima volta.
Utilizzando un microscopio elettronico, i ricercatori hanno confrontato i pigmenti contenenti strutture denominate melanosomi in un fossile di Microraptor e i melanosomi di uccelli viventi. Il team ha scoperto che i melanosomi del Microraptor erano stretti, di forma allungata, e organizzati in strutture a fogli, caratteristiche che producono una lucentezza iridescente sulle penne moderne, stabilendo così che il Microraptor è la specie dotata delle più antiche piume iridescenti scoperte finora.
Fossile scoperto in Cina nel 2010 |
Il fatto che questo dinosauro fosse colorato e appariscente ha fatto ritenere ai paleontologi che molto probabilmente conducesse una vita diurna, contrariamente a quanto avevano concluso altri studiosi precedentemente; quindi, per scoprire lo stile di vita delle specie estinte, anche la colorazione è importante.
Come ha spiegato uno degli autori dello studio: “Gli uccelli moderni usano le piume per diversi scopi, che vanno dal volo alla regolazione della temperatura corporea fino al corteggiamento” e secondo il biologo americano Matt Shawkey il Microraptor era un dinosauro parecchio “vanitoso” come dimostrano anche i dettagli della sua coda: “L’iridescenza é molto diffusa tra gli uccelli moderni ed é spesso usata per mettersi in mostra. Il fatto che anche il Microraptor fosse in gran parte iridescente ci suggerisce che le piume erano importanti per mettersi in mostra anche nelle prime fase della loro evoluzione”.
Come nella precedente immagine, si notano le penne ben conservate |
mercoledì 7 marzo 2012
Sisma Giappone, ecco la ''voce'' del terremoto
I ricercatori del Georgia Tech guidati dal professore Zhigang Peng hanno realizzato un impressionante audio del terremoto del Giappone dell'11 marzo 2011 trasformando le onde sismiche in file audio. Le rilevazioni acustiche sono state prese tra la costa di Fukushima e Tokyo
venerdì 2 marzo 2012
Addio animali, boschi e lupi: la natura scompare dalle fiabe
Uno studio ha analizzato 8100 illustrazioni contenute in 296 best-seller per l'infanzia rilevando una progressiva scomparsa di flora e fauna. Gli esperti: nei libri di oggi una realtà più vicina a quella dei videogiochi. Ma anche integrazione e multiculturalità.
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da "Che buio, non riesco a vedere" di Dino Ticli con illustrazioni di Daniela Giarratana (uscita giugno 2012) |
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