lunedì 11 dicembre 2017

I Custodi della neve - Il mio nuovo romanzo storico sulla nascita del gelato moderno




VerbaVolant Edizioni

È il mio nuovo romanzo storico che narra la vicenda di un giovane di nome Totò, adottato da un gruppo di pseudo-briganti in cerca di riscatto.
Si parla della nascita del gelato moderno, il cui probabile inventore è un certo Francesco Procopio Cutò (o "dei Coltelli") che compare come co-protagonista negli ultimi capitoli, e dei custodi della neve, che sono personaggi realmente esistiti. Venivano così chiamati coloro che lavoravano nelle mille cavità presenti sull'Etna, all’interno delle quali si accumulava la neve invernale che poteva poi essere sfruttata nei periodi più caldi e trasportata un po' ovunque, dove ci fosse necessità di refrigerare il cibo o di preparare, appunto, gelati e sorbetti.
Francesco Procopio è colui che ha fondato a Parigi, ed è tutt'oggi esistente, quello che è considerato il più antico caffè europeo: Le Procope.
Il libro offre riferimenti storico-archeologici, come la scoperta casuale da parte di Totò dei resti della villa del Casale di Piazza Armerina (riscoperta realmente un secolo dopo) o la descrizione di una piramide a gradoni, una fra le tante scoperte nell'area etnea e attribuite ai Sicani o forse al famoso "popolo del mare" che proprio in Sicilia pare avesse le sue sedi navali.
Vi sono numerosi altri dati storici reali come la colata lavica che in quel periodo distrusse parte della città di Catania; la "grotta dei ladroni", ancora oggi visitabile, che ha permesso di definire i quattro protagonisti adulti; l'anfiteatro romano, in parte visibile ancora oggi; l'esistenza delle cave di zolfo, minerale che venne estratto in Sicilia in quantità rilevanti in epoche successive.
Viene anche citata la località Terre di Trezza, oggi chiamata Aci Trezza, che diverrà il luogo in cui si concluderanno le vicende.
Il testo può anche essere considerato anche romanzo di formazione che vede la crescita del piccolo protagonista, grazie all’amicizia e all’affetto degli strani personaggi che gli girano attorno.


martedì 5 dicembre 2017

Terra pianeta inquieto finalista al premio di Legambiente

Nessun testo alternativo automatico disponibile. 






























Il mio nuovo libro "Terra pianeta inquieto" edito da Coccole Books è finalista al Premio nazionale "Un libro per l’ambiente", sezione divulgazione scientifica,  illustrato da Enrico Macchiavello

mercoledì 22 novembre 2017

Terra, pianeta inquieto

Su ANDERSEN, la rivista e il premio dei libri per ragazzi di novembre, una bella recensione di Martina Russo sul mio nuovo libro "Terra pianeta inquieto".

giovedì 16 novembre 2017

Piante e animali terribili




È uscito da pochi giorni per le edizioni Lapis un mio nuovo libro: “Piante e animali terribili”, con la preziosa collaborazione di Andrea Antinori, per le illustrazioni, e di Chiara Stancati di Lapis, che ha creduto nel progetto e che ha contribuito alla bella realizzazione anche grafica del libro.
Come nella migliore tradizione del XVI e XVII secolo, ho immaginato una sorta di Wunderkammer, una camera delle meraviglie, nella quale collocare una scelta di organismi animali e vegetali (ben 31!) dalle abitudini a dir poco inquietanti. Sono certo che i miei piccoli lettori  (ma anche gli adulti…) non potranno resistere al fascino della natura da me raccontata, della sua bellezza e dei pericoli che può riservare ai malcapitati, prede o predatori che siano.
Avete mai sentito parlare ad esempio dell’albero della morte (vive anche qui da noi), del coleottero bombardiere, della pianta “ammazza l’asino”, della pianta vampiro, del ragno sputatore o della cimice assassina?
“Venghino siori venghino: più gente entra, più bestie si vedono!” gridava l’imbonitore irriverente alla gente per invitarla a entrare nel circo.
Non farò lo stesso, sono molto più educato (senza contare che per fortuna è stata approvata una legge che non consentirà più di usare specie esotiche nei circhi).
Il mio è un invito a conoscere meglio la natura, perché si rispetta solo ciò che si conosce, anche nei suoi aspetti più minacciosi. In fondo è bello provare un pizzico di paura, stando al sicuro e comodante seduti su una poltrona…
Ma il mio libro presenta qualcosa in più: un racconto che, a imitazione dei miti e delle leggende del passato, offre per ogni organismo una spiegazione fantasiosa e inverosimile sulla sua comparsa sulla nostra delicata navicella spaziale: il pianeta Terra!

Il libro propone anche una bella prefazione (ve ne offro alcune righe) della dr.ssa Cristina Lo Giudice e del prof. Pietro Pavone, che ringrazio per la disponibilità, facenti parte del Gruppo di lavoro “Orti botanici e Giardini storici” della Società Botanica Italiana.

“In disarmonia con tutte le altre forme di vita […] l’uomo ha causato la distruzione di molti habitat naturali e l’estinzione di diverse specie viventi. Un danno irreparabile per tutta l’Umanità.
Prioritario è […] educare gli esseri umani a gestire i propri comportamenti […].
Per questo è importante che si parli di Natura […], specie a voi ragazze e ragazzi. Piante e animali, ancora oggi, possono essere soggetti di fiabe e favole, come figure allegoriche in grado di stimolare le vostre riflessioni.
L’autore, in questa interessante raccolta di racconti, ha saputo giocare una piacevole alternanza tra rigore scientifico e fantasia, fondendoli insieme per regalarvi un’appassionata esperienza di lettura”.

lunedì 23 ottobre 2017

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Che si fa in caso di terremoto?
E se venisse un'alluvione?
Il "professor Ulisse", lo scienziato viaggiatore, lo sa.
Lui sa proprio tutto sulle eruzioni vulcaniche, i terremoti, gli incendi e le alluvioni.
Venite ad ascoltarlo!!!

venerdì 24 marzo 2017

Mal di testa

Durante un incontro di pochi giorni fa in una scuola primaria, una bambina di otto anni mi ha consegnato un foglietto con la sua domanda. Non era certo la prima volta che mi capitava di rispondere a domande di ogni tipo, tuttavia nessuno, durante tutti gli anni in cui girando per l'Italia ho incontrato migliaia di bambini, mi aveva fatto sorridere e meditare nello stesso tempo.


In effetti, come insegnante delle superiori, ho purtroppo notato che i ragazzi leggono sempre meno e che il loro vocabolario è sempre meno ricco. Spesso le loro (e le nostre...) comunicazioni si riducono a brevi messaggi che gli smartphone fanno viaggiare a qualsiasi distanza, anche a pochi metri, magari da una classe all'altra, quando in effetti basterebbe e sarebbe più bello parlarsi di presenza.

Secondo alcune indagini, sono circa 10000 le parole diverse utilizzate e conosciute da un italiano medio e 30000-40000 quelle di un uomo colto; 6500 le parole più frequenti, con le quali copriamo il 98% dei nostri discorsi. 

Tuttavia moltissimi italiani, soprattutto tra i giovani, hanno un vocabolario che si stima compreso tra le 800 e le 1200 parole, niente di più di quello che padroneggia uno straniero appena arrivato in Italia che cerchi di sopravvivere, comunicando il minimo indispensabile. 
C'è davvero da farsi venire "il mal di testa"...

Il Lariosauro a Palazzo Falck per Leggermente